Ritratti in Luce Naturale - Gli Obiettivi - Michele Belloni Fotografo

03 | Ritratti In Luce Naturale: L’Obiettivo

03 | Ritratti In Luce Naturale: L’Obiettivo

Nel precedente articolo abbiamo parlato dei sensori di immagine e ora è il momento di affrontare l’altro grande aspetto necessario per creare ritratti da un aspetto professionale e accattivante: gli obiettivi.

La lunghezza focale e l’apertura di un obiettivo fanno la differenza nella fotografia di ritratto, soprattutto quando lavoriamo con la luce naturale. Più sono generose la lunghezza focale e l’apertura del nostro obiettivo, più è ridotta la profondità di campo. Immagina una lunga lunghezza focale con un’apertura molto ampia, cosa sono capaci di creare.

• Grandangolo: 28mm e 35mm

Parlando di ritratti ambientati, dove il soggetto è contestualizzato nel suo ambiente, la lunghezza focale che preferisco è senza dubbio il 28mm, sia nelle versioni f2 che f1.4. Anche qui, la versione luminosa può costare fino al doppio e pesare molto di più rispetto alla versione economica.

Utilizzare grandangoli come 28mm o 35mm è più impegnativo per due motivi: la distorsione e la quantità di elementi da controllare nella scena. Per il primo aspetto dobbiamo prestare attenzione solo al punto di vista e alla distanza dal soggetto (più ci avviciniamo, più sarà distorta la nostra immagine, ottenendo un effetto caricaturale con un naso grande e tratti somatici alterati) per evitare problemi, nel secondo dobbiamo concentrarci sul soggetto ma anche su tutto ciò che entra e esce costantemente dal fotogramma.

Ma la bellezza di questi obiettivi è che possono descrivere con maggiore precisione il nostro soggetto, mettendolo nel suo habitat naturale.

• Normale: 50mm

Il cosiddetto “normale”. Utile per inquadrare un soggetto a mezzo o intero busto, il 50mm garantisce l’assenza di distorsioni e alterazioni, a patto che non ci si avvicini troppo al viso del soggetto (dove si verifica, seppur in misura minore, lo stesso effetto sgradevole degli obiettivi grandangolari: il naso diventa più grande, il volto alterato e così via). Anche la versione più economica, f2 / f1.8, è ottima per fare ritratti ma utilizzando quelle con f1.4 e superiori ti permette di isolare il soggetto anche a distanze maggiori, dando quell’effetto tridimensionale, quasi magico, dove il resto della scena è avvolto da un alone mistico e surreale, dato dalla quantità di bokeh e separazione dei piani di messa a fuoco.

• Tele: 75mm / 85mm

Il classico obiettivo per il ritratto è considerato, su full frame, l’85mm. In tutte le linee di marche possiamo trovare almeno due di questi: la versione economica solitamente f2.8 o f1.8 e la più impegnativa f1.4 o f1.2. Inutile dire che queste ultime sono molto più costose, più grandi e pesanti delle prime ma possono garantire una profondità di campo molto ridotta accentuando l’effetto di isolamento del soggetto sfocando tutto ciò che sta dietro di esso. Forse l’unica eccezione è tra f1.8 e 1.4 dove la differenza è davvero sottile. L’85mm è sicuramente l’obiettivo più facile da usare e ti permette di mettere a fuoco il soggetto sfocando tutto ciò che sta dietro con poca o nessuna distorsione. Il fratello maggiore di questo obiettivo è l’135mm solitamente venduto nelle versioni f2 o f1.4: consigliato per ritratti molto stretti includendo solo la testa o testa e spalle.

Quindi, non c’è un obiettivo migliore per il ritratto in generale ma potrebbe esserci quello giusto per la situazione specifica.

Ricorda che avere un sensore meraviglioso con un vetro scadente di fronte ad esso equivale a non sfruttare tutto il potenziale della nostra fotocamera, ottenendo foto di qualità inferiore rispetto a ciò che potremmo ottenere.

E per esperienza diretta ti garantisco che oltre al fotografo, anche il cliente e il modello se ne accorgeranno.

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